"L'uomo in questa immagine non è un povero, né un mendicante, né un vagabondo. Questo è Leo Nikolayevich Tolstoy - un gigante della letteratura russa e mondiale. All'età di cinquanta anni, Tolstoy cadde in una profonda depressione. Non c'era alcuna causa esterna - aveva tutto. Era un conte, ricco, famoso, riconosciuto. Ma dentro di lui, qualcosa stava morendo. Giorno dopo giorno, la tristezza cresceva e la vita perdeva il suo colore. All'età di cinquanta anni, Tolstoy scoprì quanto il potere sia impotente di fronte alla tristezza. “Il denaro non è nulla. Il potere non è nulla,” scrisse. “Ho visto molti che hanno entrambi, eppure sono infelici. Anche la salute non è decisiva - i malati spesso hanno la volontà di vivere, e i sani sono paralizzati dalla paura.” Un giorno, passeggiando lungo la via Afanasyevskaya a Mosca, vide un orfano. Un bambino, scalzo, perso, senza alcun supporto. Tolstoy si avvicinò, senza dire una parola, e lo portò con sé. Quella sera, per la prima volta dopo molto tempo, si sentì in pace. Dimenticò se stesso, i suoi problemi, la sua tristezza. In quel momento, qualcosa si ruppe dentro di lui. Da quel giorno in poi, rinunciò ai vestiti di un gentiluomo, al lusso, ai privilegi. Iniziò a vivere semplicemente, a condividere ciò che aveva con coloro che non avevano nulla. Non parlava più di religione, carità, amore - pretendeva che tutto questo fosse dimostrato con i fatti. “Non parlarmi di religione,” disse, “mostrami la religione nelle tue azioni.” Tolstoy divenne il primo grande teorico della nonviolenza, predicò la fratellanza tra le nazioni, e le sue idee influenzarono profondamente Mahatma Gandhi. Fino all'ultimo giorno della sua vita, continuò ad aiutare gli altri. Molti lo chiamarono pazzo per questo. In un mondo dove tutto ciò che conta è avere - cose, persone, potere - in un mondo dove tutti vogliono prendere, e nessuno sa come dare, Tolstoy sembrava un pazzo. Una volta un amico, ricco e rispettato, gli disse: “Qual è il senso di tutto questo? Perché ti importa degli altri? Dovresti pensare a te stesso.” Tolstoy rispose: 'Se senti dolore, sei vivo. Se senti il dolore di qualcun altro, sei umano.'" ~ N. N. Buona notte fratelli e sorelle🙏
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